Doppio senso ciclabile - proposta giusta, ma usiamo i termini corretti

Sulla mobilità ciclistica,è di attualità uno dei temi discussi da anni (insieme alle linee d'arresto avanzate, alla diffusione delle corsie ciclabili, alle limitazioni al traffico e alla velocità, ecc.) la possibilità regolamentata per i ciclisti di procedere nei due sensi su strade a senso unico. Regolamentata vuol dire che è inserita in un quadro di regole, cosa che il Parlamento starebbe per fare discutendo una proposta di legge di riforma al Codice della Strada. La norma, esiste ormai da decenni in tutta Europa, con provata, sperimentata efficacia, in quanto fra l'altro: migliora la sicurezza stradale grazie alla visibilità reciproca segnalata dei veicoli provenienti in direzioni opposte (i dati statistici confermano questo anche sul piano dell'incidentalità); agevola chi si sposta in bici, consentendo di percorrere la via più breve e veloce, evitando di costringere il ciclista alle lunghe deviazioni, più tortuose e spesso trafficate; è un elemento di completamento a basso costo di una rete ciclabile diffusa (peraltro, da noi ancora molto carente, sia sotto il profilo quantitativo, sia qualitativo).

In Italia – dove per molti la bici resta associata al gioco d'infanzia o alla pratica sportiva, piuttosto che alla mobilità quotidiana e alle sue esigenze e necessità – questa regolamentazione della circolazione è adottata in modo solo sporadico da alcuni Comuni coraggiosi, tendenzialmente di dimensioni piccole e medie (Bolzano, Lodi, Reggio Emilia, Pisa …), mentre le grandi città, che pure soffrono maggiormente i problemi del traffico e dell'inquinamento, ancora si mostrano timorose ed incerte, attendendo da anni una copertura normativa nazionale che, incredibilmente, tarda a venire.  

L'argomento è ostico, ed è facile, parlando di controsenso ciclabile usare il termine "contromano", che non corretto. Ribadiamolo ancora una volta, l'espressione "circolazione contromano" non è corretta. Non è contromano, perché la "mano" resta sempre la stessa (ossia, nei paesi dell'Europa continentale, la destra). Si tratta invece di circolazione controsenso, ossia in senso contrario a quello del flusso veicolare.

Purtroppo, "contromano" sembra un termine molto gradito - anche ai media – forse perché più d'effetto. Segnaliamo l'articolo pubblicato dalla Nazione nell'edizione locale di domenica 17 febbraio che, affrontando giustamente l'argomento, ha usato il termine contromano nel riportare una mia intervista telefonica sul tema.. (link)

Angelo Fedi - Fiab Grosseto Ciclabile

"Doppio senso ciclabile facilita spostamenti in bici. Le proposte che Fiab sostiene nella Riforma del Codice della Strada". (leggi articolo sul sito FIAB nazionale con link al testo della PROPOSTA DI LEGGE SCAGLIUSI)

leggi anche: Sensi unici eccetto bici: governare la mobilità non è un'opinione.

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