Grosseto: approvate le nuove regole per la pedonalizzazione di Corso Carducci e l’accesso in ZTL dei mezzi a motore ... e le bici?
La Giunta comunale di Grosseto ha approvato il nuovo piano di regolamentazione della circolazione stradale in corso Carducci e nelle aree limitrofe, a favore di una migliore vivibilità dell'area da parte di pedoni e fruitori delle attività commerciali. La nuova regolamentazione, in fase sperimentale, introduce in Corso Carducci e nelle vie limitrofe il divieto di transito e sosta dalle 11 alle 6 del giorno successivo, per tutti i veicoli eccetto mezzi d'emergenza e mezzi per la pulizia delle strade.
Per agevolare la consegna delle merci, è stata estesa la fascia oraria per l'ingresso nella Ztl ai possessori del permesso Cs-Ztl (movimentazione merci) e Cs/Sp-Ztl (movimentazione merci speciali) con orario 0-24, nel rispetto delle zone pedonali interne alla Ztl, con l'individuazione di nuovi stalli di sosta per carico-scarico merci nelle vie attorno alla zona strettamente pedonale.Per Fiab Grosseto Ciclabile, la nuova regolamentazione d'accesso alla ZTL e al transito dei mezzi a motore in aree pedonali rappresenta un importante passo avanti, ridefinendo priorità d'uso di spazi pubblici a totale beneficio delle persone e della comunità.
Nulla cambia invece, riguardo al divieto di transito in Corso Carducci, ed i rami delle vie afferenti al corso, per biciclette e monopattini. Questa del divieto di transito permanete alle biciclette e alla micromobilità in Corso Carducci è un provvedimento adottato nel 2013, che Fiab Grosseto Ciclabile ha contestato sin dalla sua istituzione - commenta Angelo Fedi – attuato con l'apposizione della segnaletica tutt'ora presente, in ottemperanza di una precedente ordinanza mai eseguita fino allora. La contestazione, riportata all'attenzione dei tavoli della IV Commissione presieduta dal consigliere Pieraccini, ai quali abbiamo partecipato, origina dal fatto che il divieto di transito per le bici su Corso Carducci toglie la disponibilità, a chi sceglie mezzi sostenibili per muoversi in città, dell'unico corridoio utile per attraversare il centro storico, scoraggiando così l'utilizzo della bicicletta a quelle persone che, per motivi di lavoro o di studio, si trovano nella necessità di compiere il tragitto casa-lavoro o casa-scuola nei due sensi di marcia. Se aggiungiamo il fatto che a sud del Centro Storico si trova la più ampia area scolastica della provincia e a nord la maggior parte degli uffici pubblici, ecco che si ricava un quadro che ostacola, invece di promuovere, l'utilizzo dell'unico mezzo economico e sostenibile, quale è la bicicletta.
Con una maggiore attenzione della Commissione, si sarebbe certo potuto trovare una soluzione a questo annoso problema, trovando una via di uscita che salvaguardasse sia il diritto alla mobilità che la sicurezza di pedoni e fruitori di Corso Carducci. Scegliendo il non intervento è stata, invece, persa l'occasione giusta per dare soluzione al problema della convivenza tra pedoni e ciclisti nelle aree pedonali, per altro già regolato dall'art. 182 - comma 4 del CDS e che altre città hanno affrontato con un approccio pragmatico, continuando a sostenere un provvedimento inutilmente penalizzante per la mobilità ciclistica, perfino incoerente con il "Piano generale della mobilità ciclistica", il provvedimento emanato dal Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibile con il D.M. 23/8/2022, che definisce la strategia per le politiche di pianificazione e di finanziamento della mobilità ciclistica in ambito nazionale, con l'obiettivo di sviluppare due specifici settori d'intervento: la mobilità ciclistica in ambito urbano e sui percorsi extra-urbani.
Qualcosa continua a muoversi invece, sul fronte della mobilità ciclistica fuori le mura del centro storico, con l'imminente avvio dei lavori, già anticipati nei giorni scorsi dall'Ufficio Mobilità, per la realizzazione di una breve bretella ciclabile che va a collegare i parcheggi di Viale Manetti con la pista ciclabile di Viale Sonnino. Un altro piccolo, ma strategico tassello che si aggiunge al complicato puzzle della Rete Ciclabile cittadina.