7 – da Grosseto a Castiglione della Pescaia: la via delle bonifiche

fiab grosseto Castiglione Diaccia BotronaLunghezza: 52,5 km
Altimetria:
170 m
Tipo di fondo:
asfalto, sterrato, pista ciclabile
Sterrato:
10%
Pista Ciclabile:
43%
Difficoltà:
facile 
Bici consigliata:
turismo

Il percorso:

L’itinerario, tutto in pianura, parte da Grosseto e arriva a Castiglione della Pescaia attraversando una vasta area agricola che in epoca etrusca era occupata dal Lago Prile. Sono le terre bonificate conquistate alla palude le protagoniste di questo itinerario. Avviata dagli Asburgo-Lorena alla fine del 700 e conclusa a metà del Novecento, la grande bonifica idraulica e sanitaria della Maremma sottrasse alla palude migliaia di ettari trasformandoli in terreno fertile e produttivo. Fanno da cornice a questo grande itinerario la Riserva Naturale della Diaccia Botrona con l’Isola Clodia, visitabile con una piccola deviazione, il Museo della Casa Rossa Ximenes, la pineta granducale, l’Oasi San Felice, il lungomare di Marina di Grosseto e Castiglione della Pescaia, antico borgo di pescatori racchiuso entro mura risalenti al X secolo, dove svetta l’imponente Rocca Aragonese. Si rientra a Grosseto percorrendo due lunghi tratti di pista ciclabile che collegano Castiglione con Marina Grosseto e successivamente questa con la città Capoluogo.

Per saperne di più: dettagli sull’itinerario

L’itinerario inizia dal Parco Sandro Pertini a Grosseto, in via della Repubblica, e prosegue verso la ciclabile Grosseto-Marina in via Arcidosso. In questo primo tratto si consiglia di fare particolare attenzione: la doppia corsia di via della Repubblica è stata teatro di alcuni incidenti tra auto e bici. Una volta entrati nella pista ciclabile si percorrono in tranquillità i primi 6,5 km, facendo però attenzione al momento di imboccare l’attraversamento a raso con la SP 131 Poggiale nei pressi di Principina Terra (km 4,5). Al km 6,5 la traccia piega a destra incrociando la strada comunale delle Strillaie (nei pressi dell’incrocio è presente un punto acqua nell’area di sosta sulla ciclabile). Si procede quindi sulla Strada delle Strillaie per 2,5 km e poi si prende la Strada Comunale di San Vincenzo all’Elba che, al km 11, sfocia sulla SP 80 del Pollino. Facendo bene attenzione nell’impegnare la provinciale, si prosegue in direzione Grosseto per 500 mt e poi si attraversa la provinciale in località Casotto dei Pescatori (punto di ristoro) per entrare nella vasta zona agricola di Squadre Basse. La traccia GPS piega a sinistra al km 12,300 e poi prosegue sulla Strada Vicinale Squadre. Al km 15,300 il fondo cambia e da asfaltato diventa sterrato; cambia anche il nome della via, che diventa via del Padule Aperto. Ci troviamo al centro dell’aera anticamente bagnata dal lago Prile. Con il passare degli anni e il restringersi del lago questa zona diventò una palude. Le opere di bonifica furono iniziate dal Granduca di Toscana Pietro Leopoldo di Lorena, che le affidò alla direzione del gesuita, astronomo e ingegnere Leonardo Ximenes (1716-86). A partire dal 1815 si unirono ai lavori gli ingegneri Vittorio Fossombroni e Alessandro Manetti. Al sistema delle cateratte progettate da Ximenes si affiancò quello delle colmate: le acque melmose dei fiumi Ombrone e Bruna venivano fatto confluire all’interno di aree palustri circoscritte e lasciate ristagnare per depositare il fango; una volta limpide le acque defluivano fino a “colmare”, appunto, la palude. Tra il km 18 e 19 si gira intorno alla collinetta dell’Isola Clodia dove sorgono i ruderi dell’Abbazia Benedettina di San Pancrazio al fango, eretta in epoca altomedievale sui ruderi di una villa romana fatta costruire da Clodio verso la metà del I secolo a.C. da cui deriva il nome dell’antica isola del Lago Prile su cui sorgeva. Siamo entrati nell'area della Riserva naturale della Diaccia Botrona. Seguendo la traccia, al km 20 si attraversa il fiume Bruna in loc. Ponti di Badia. Impegnando per poche decine di metri la SP 3 del Padule, si punta verso l’interno deviando sulla SP 23 delle Strette, per poi rientrare su strade comunali (km 22) che ci condurranno fino al centro di Castiglione della Pescaia. Tra le tante attrattive della rinomata località turistica segnaliamo, per rimanere in tema, il museo multimediale della Casa Rossa Ximenes, che costituisce il centro visite della riserva naturale. Si trova circa 2 km dopo il ponte Giorgini, lungo l’argine del fiume Bruna. Rientrati sulla traccia (km 30,5) si prosegue in direzione Grosseto sulla SP 158 e si entra, dopo soli 500 mt, nella ciclabile che costeggia la provinciale per 7 km. Al km 37, nei pressi di un’area di sosta attrezzata, troviamo l’Oasi di San Felice. Subito dopo (km 37,800) la pista ciclabile termina, a questo punto attraversiamo il canale Leopoldo impegnando la SP 158. Poche decine di metri e si gira a destra su via delle Colonie seguendo le indicazioni per Marina di Grosseto, una volta lì, vi consigliamo di lasciare la vostra bicicletta presso uno dei tanti stabilimenti balneari e andare a farvi un giro in spiaggia (perché no, anche d’inverno!). Il lungomare di Marina termina presso l’area del porto turistico. Immettendosi su via Grossetana si prosegue in direzione Grosseto fino all'attraversamento, nei pressi dell’area di servizio, che ci fa immettere in un primo tratto di pista ciclabile. Una volta incrociata la SP 158 e oltrepassata la rotatoria l’ampia ciclabile Marina-Grosseto ci riporterà al punto di partenza in circa 10 km.

Nella foto: vista sull'area umida della Diaccia Botrona dall'Isola Clodia. Sullo sfondo il borgo di Castiglione della Pescaia

La traccia gps è scaricabile previo registrazione utente in Area Riservata

Link di approfondimento:

Museo Multimediale della Casa Rossa Ximenes

Sentieri Castiglionesi (trekking e mountainbike)

 


Altitudine minima
1 m
Distanza totale
52.52 km
Altitudine massima
15 m
Tempo totale
5h 15m 20s
Dislivello Totale
207 m
Punti di interesse
0
Total Elevation Loss
203 m
Punti del percorso
314
Velocita' massima
3.1 m/s
Indicazioni stradali
0
Velocità media
2.78 m/s
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