Proposta PGTU Grosseto

"La diffusione della mobilità in bicicletta contribuisce a rendere città più vivibili, un trasporto urbano più efficiente, strade meno congestionate e meno rumorose, un'attività fisica individuale utile a combattere la sedentarietà, maggior sicurezza delle strade. Inoltre favorisce la lotta ai cambiamenti climatici, il risparmio dei carburanti fossili, lo sviluppo del turismo sostenibile."
Carta di Bruxelles, XV Conferenza internazionale sulla ciclabilità Velo-City

Da 5,5 a 31 chilometri. Ecco come potrebbero cambiare i numeri delle piste ciclabili a Grosseto.
Grosseto è una città completamente pianeggiante e con un'estensione tale che la rende perfetta per l'uso della bicicletta. C'è poco a misura di bicicletta, sebbene il numero di persone che si muovono in biciletta nel capoluogo maremmano è in continuo aumento. I dati registrati durante le ultime edizioni del "Giretto d'Italia" (manifestazione organizzata da Festambiente e da FIAB) confermano questo trend di crescita, infatti, mentre nel 2011 in sole due ore, dalle 7:30 e le 9:30, sono state registrate 1090 biciclette di passaggio ai 3 check-point, nel 2012 sono state registrate ben 1267 bicilette. Non sono affatto i grandi numeri delle città del Nord, ma la crescita è incoraggiante.

La crisi economica che l'Italia sta vivendo, insieme a tutta la società occidentale, può essere vista anche come un'opportunità per indurre un cambiamento delle abitudini che la necessità di risparmio dei cittadni, quali costo della benzina, di gestione dell'auto, ecc., può trasformare in un cambiamento culturale più profondo del modo di vedere e di vivere la città e dei suoi mezzi di trasporto.

Il livello di ciclabilità è un indicatore importante della qualità di vita di una città. Ricorrere alla bicicletta rende i cittadini più sani e la città più pulita. Purtroppo a Grosseto la bicicletta resta tutt'ora un mezzo di trasporto poco sicuro per l'utente. Infatti, come mostrano le statistiche, nel 2013 sono stati registrati più di 76 ciclisti feriti e 3 vittime. Per questo motivo occorre prefiggersi come obiettivvo primario una la mobilità più facile e sicura per l'utenza debole, ossia pedonale e ciclabile. Il piano ciclistico può diventare lo strumento affinché questo avvenga. Infatti tale piano si configura come l'insieme organico di progetti e azioni utili a rendere più facile e sicuro l'uso della bicicletta in città.

La pista ciclabile rappresenta soltanto uno degli ingredienti della ciclabilità e della mobilità sostenibile, ma non l'unico. Per questo d'ora in poi non parleremo più di piste ciclabili, ma di ciclabilità, che è formata anche dalla moderazione del traffico, dall'organizzazione della sosta così da lasciare spazio a chi si muove in bici, così come dalla trasformazione di alcune strade a senso unico a doppio senso per le biciclette, dalle Bicistazioni, dalla lotta al furto, e dalla riduzione del limite di velocità nelle aree più frequentate da pedoni e ciclisti. E' oramai noto agli addetti ai lavori che una città raggiunge una mobilità equilibrata quando un terzo dei suoi spostamenti interni avviene tramite mezzi pubblici, un terzo con le due ruote e un terzo residuo in automobile.

Nel novembre del 2003, l'Amministrazione Comunale ha approvato il "Piano della rete ciclabile", quale piano di dettaglio del Piano Urbano della Mobilità.
Oggi il Comune di Grosseto ha iniziato i lavori per la redazione del nuovo Piano Generale del Traffico Urbano (P.G.T.U.). Questo strumento è volto a un miglioramento delle condizioni di circolazione e della sicurezza stradale, alla riduzione dell'inquinamento e al risparmio energetico, stabilendo sia le priorità che i tempi di attuazione degli interventi necessari.

L'Ufficio Traffico del Comune, che ha il compito di elaborare il P.G.T.U., ha chiesto a FIAB Grossetociclabile di collaborare alla redazione del nuovo Piano delle Piste Ciclabili.
A seguito di questa richiesta, FIAB Grossetociclabile ha risposto proponendo l'adozione di un Biciplan con l'intento di migliorare, adeguare e ampliare la ciclabilità a Grosseto.
Il Biciplan è un piano programmatico della mobilità ciclistica che individua i principali percorsi ciclabili da realizzare, rispettando la loro tipologia, priorità e gerarchia. Il piano promuove inoltre il marketing dell'uso della bicicletta, individua obiettivi, strategie, azioni e forme di monitoraggio. Infine, prevede i principali ciclo-servizi quali parcheggi protetti, ciclonoleggi, intermodalità con il trasporto pubblico.

A partire dall'analisi della situazione esistente, è stata individuata sul territorio quella che dovrà essere la rete ciclabile principale (Rete Portante), costituita dalle reti circolari all'interno della città, sulle quali si impernia la più capillare rete di adduzione/distribuzione (Rete di Supporto). A completamento di questa rete si potrà coordinare l'accessibilita alle Isole Ambientali (Zone 30) ed ai percorsi verdi (Greenway) che ripercorrono tracciati storici o naturali, per consentire una efficiente continuità con il territorio circostante la città.

Visto il Patto di Stabilità che costringe le Amministrazioni Comunali a limitare al minimo le spese, nel proporre i nuovi itinerari ciclabili urbani, abbiamo cercato di individuare situazioni dove, con una minima spesa, si riuscisse a raggiungere l'obiettivo prefissato (do more with less): marciapiedi molto larghi, strade a senso uncio a carreggiata larga, viali a carreggiate separate.

Per individuare i nuovi itinerari ciclabile abbiamo stabilito dei cirteri di scelta:

ATTRATTIVITA' L'uso della bicicletta deve risultare più conveniente rispetto all'automobile;

CONTINUITA' Per garantire condizioni di sicurezza e comfort su tutto l'itinerario;

RICONOSCIBILITA' Per i ciclisti e gli automobilisti che devono adeguare il loro comportamento di guida;

BREVITA' Intesa come razionalità ed efficienza dei tracciati;

Volendo valorizzare i percorsi esistenti e analizzando la forma della città che ha seguito uno sviluppo lungo le vie radiali di accesso al centro storico e lungo l'asse ferroviario, abbiamo individuato:

1. RETE PORTANTE: rete formata da itinerari il più possibile continui e composti da piste ciclabili in sede propria.
Un primo anello che ripercorre il tracciato esterno delle mura.
Un secondo anello più esterno che permetterebbe un agevole collegamento tra le ciclovie di ingresso ed uscita dal centro e la connessione con i principali attrattori di traffico oltreché una migliore distribuzione dei flussi ciclabili non sempre diretti verso il centro.
Un terzo anello a servizio della nuova area residenziale a nord di Grosseto.
Un quarto anello a servizio della zona Ovest di Grosseto.

2. RETE DI SUPPORTO: itinerari e percorsi ciclabili secondari il cui compito è assicurare la connessione tra le ciclovie della Rete Portante e tra queste e i principali quartieri. Questa rete sfrutta dove possibile marciapiedi ampi e corsie ciclabili.

3. ISOLE AMBIENTALI: sono zone circoscritte, delimitate dagli assi della viabilità principale, nelle quali prevale la funzione urbana residenziale. Le strade all'interno sono caratterizzate dal limite di velocità di 30 Km/h.

4. GREENWAY: per completare ed integrare il quadro generale per lo sviluppo delle infrastrutture ciclistiche nel contesto comunale, è stato considerato un ultimo elemento fondamentale, che caratterizza il nostro territorio in modo assolutamente significativo: il sistema storico-ambientale.
Un primo sul canale del Diversivo, andando a costituire una direttrice verde di attraversamento della città da est ad ovest.
Un secondo percorso utilizzerebbe l'argine del Fiume Ombrone con il fine di realizzare un pista ciclopedonale da Grosseto a Istia d'Ombrone.

Per quanto riguarda la valorizzazione dell'uso della bicicletta nell'ambito urbano, si propone la creazione dell'Ufficio Mobilità Ciclabile. L'ufficio non ha funzioni tecniche di pianificazione o di progettazione, bensì funzioni di supporto per servizi, manutenzione, comunicazione, interfaccia con i cittadini, valutazione del grado di soddisfazione dei ciclisti. L'ufficio bicicletta dovrebbe relazionarsi in modo trasversale con tutti i settori della programmazione, pianificazione, progettazione della città per ricordare le azioni che in quella fase potrebbero favorire l'uso futuro della bicicletta, e soprattutto per evidenziare/adeguare le soluzioni che, una volta approvate, potrebbero peggiorare in futuro la mobilità in bici.

Arch. Andrea Marchi  

Ciclovia due Mari
Progetto Green Ways