3 – Vetulonia e la via dei sepolcri
Lunghezza: 60 km
Altimetria: 521 mt
Tipo di fondo: asfalto, sterrato
Percentuale sterrato: 5%
Difficoltà: medio
Bici consigliata: turismo, gravel, mountain bike, e-bike
Il percorso:
L’itinerario inizia dalla grande area verde del Parco Sandro Pertini a Grosseto, tra via della Repubblica, via Giotto e via Cimabue, si inoltra lungo strade di campagna a basso traffico e arriva fino ai limiti dell’Area Naturalistica della Diaccia Botrona. L’area protetta è tutto ciò che rimane dell’antico Lago Prile, vastissimo bacino lacustre che fu quasi interamente prosciugato dalle grandi opere di bonifica a opera dei Lorena nel Settecento. Lasciata la pianura, il percorso sale sulla collina di Vetulonia, fino a raggiungere gli scavi dell’antico abitato etrusco-romano, le imponenti tombe e il museo archeologico. Vetulonia faceva parte – insieme a Roselle – della cosiddetta Dodecapoli etrusca, alleanza economica, politica e artistica composta da dodici città-stato. Il poeta latino Silio Italico tramanda che fu proprio da Vetulonia che i Romani presero l’uso dei fasci, da cui il simbolo del fascio littorio, durante il regno di Tarquinio Prisco. Oggi Vetulonia ha l’aspetto di un suggestivo borgo medievale inerpicato sulla roccia, su cui domina un imponente torrione.
Per saperne di più: dettagli sull’itinerario:
Dal Parco Sandro Pertini si attraversa via della Repubblica e si sale sulla pista ciclabile Grosseto EST che, come una grande circonvallazione ciclabile, in 4 km ci conduce fino alla zona nord della città. Si percorre via Senese e, superata l’area ospedaliera, si prende la seconda uscita alla rotatoria nei pressi della caserma Savoia. Seguendo le indicazioni per il centro commerciale Maremà, si lascia la zona urbana e ci si immette sul viale alberato della strada del Commendone. Percorsi questi primi 5,5 km, il traffico diventerà soltanto un ricordo. Le strade che percorreremo sono poco battute dalle automobili, ma comunque aperte al traffico: quindi fate attenzione! Il nostro viaggio alla scoperta degli Etruschi può cominciare. La traccia del GPS ci guida superando un primo cavalcavia della SS 1 Aurelia, per poi continuare tra le strade di campagna incrociando, al km 9, la SP 110 Aiali (attenzione all’incrocio a raso). Si prosegue sulla strada di Fonte Bianca e poi su Via dei Cipressi fino a incrociare, al km 13, la SP 41 Sbirro. Un secondo cavalcavia sull’Aurelia ci condurrà sulla SP 108 Polesine. Mentre attraversiamo l’area costituita un tempo dal Lago Prile, davanti a noi già si stagliano i colli di Vetulonia a destra, e di Buriano a sinistra. All’incrocio delle strade provinciali 72 e 43 (km 23,60 loc. Bozzone) troviamo una fontanella pubblica ed un bar: ottimo punto per riprendere fiato e ammirare il panorama. Ci troviamo al limitare della conca del Lago Prile e i borghi medievali di Montepescali e Giuncarico alle nostre spalle sembrano quasi due sentinelle. Davanti a noi svetta il torrione di Vetulonia, lo raggiungeremo tra poco meno di 7 km, superando 300 mt di dislivello. Si prosegue in direzione nord per 1,6 km sempre seguendo la traccia che a un certo punto piega a sinistra sulla strada vicinale Badia Vecchia-Casette (km 25,4). Ci troviamo sulla cosiddetta “via dei Sepolcri”, l’unico tratto sterrato dell’itinerario, così chiamata perché conduce a quattro tombe monumentali: la tomba della Fibula d’Oro, Diavolino II, Pietrera e Belvedere; inutile dire che una sosta è obbligatoria. Al km 27,2 ritroviamo l’asfalto e la strada continua a salire. Al km 28, in loc. Scala Santa, potrete dissetarvi alla fontanella sul ciglio sinistro della strada. Rimangono da superare gli ultimi 3 km, una volta percorsi potrete godervi i tesori di Vetulonia: le Mura dell’Arce, gli scorci panoramici e il Museo “Isidoro Falchi”, dove andare alla scoperta delle meraviglie etrusche. In rapida discesa torniamo sui nostri passi seguendo la strada comunale di Scala Santa fino al km 37,70 dove incroceremo di nuovo la SP 43. Si prosegue fino alla rotatoria (km 41) per prendere la seconda uscita e immettersi sulla SP 3 Padule. Poco meno di 2 km e si lascia la provinciale per immettersi nella Strada di Chiocciolaia. Si segue la Chiocciolaia fino al km 46,5. Seguendo la traccia, si esce sulla SP 80 Pollino, in loc. Casotto dei Pescatori (bar-ristoro). Si percorrrono 500 mt sulla SP 80 in direzione mare e poi si gira a sinistra sulla strada comunale di San Vincenzo d’Elba, facendo molta attenzione, nell’attraversamento, al traffico della provinciale. A questo punto ritroviamo l’aperta campagna e pedalare ritorna un piacere. Al km 51 la traccia gira a sinistra sulla Comunale di Strillaie e al km 54 incrocia la pista ciclabile Marina-Grosseto, che attraverseremo per gli ultimi 6 km dell’itinerario. Seguendo il tappeto rosso della ciclabile arriveremo al Parco Sandro Pertini. Una volta rientrati nell’area urbana occorre fare molta attenzione all’incrocio a raso della ciclabile con via della Repubblica. Al termine del percorso avremo pedalato per circa 60 km, percorso strade strappate alle acque e alla malaria, visto luoghi e pietre millenarie e scoperto qualcosa in più sul misterioso mondo dei nostri illustri antenati: gli Etruschi.
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