5 - Sorano, Pitigliano e la Civiltà del tufo

5 199.MAREMMA CYCLING BY CICLICA FOTO MARIOLLORCA COMLunghezza: 50 km
Altimetria:
820 mt
Tipo di fondo:
asfalto, sterrato
Percentuale sterrato:
3%
Difficoltà:
impegnativo
Bici consigliata:
corsa, gravel, mountain bike, e-mtb

Il percorso:

Ci sono luoghi in cui la storia ha lasciato tracce indelebili e incredibili testimonianze, è il caso dei territori compresi nella cosiddetta “Civiltà del tufo”, tra Sorano e Pitigliano. In questi spazi riecheggiano le storie di popoli antichi, dagli etruschi ai romani e le vicende di nobili famiglie, dagli Aldobrandeschi agli Orsini, dai Medici ai Lorena. La roccia di tufo è l’elemento che caratterizza i bellissimi borghi che sorgono in quest’area di confine intrisa di storia millenaria. L’itinerario ciclo-turistico di questa scheda propone una visione d’insieme della zona all’estremo est dell’entroterra grossetano. Il percorso si sviluppa quasi interamente su strade asfaltate, ma proprio per dare risalto alla specificità di questo territorio, include anche un breve tratto di “strada bianca”, che sfocia nella via del Cavone, una tra le strade etrusche più suggestive e facilmente percorribili.


Per saperne di più: dettagli sull’itinerario

L’itinerario inizia da Sorano, antica città fiorita nel periodo etrusco. Fondata su una rupe tufacea, è cinta da imponenti mura che la resero un rifugio sicuro dagli attacchi nemici. Sorano appartenne agli Aldobrandeschi, che la dotarono di bastioni, all'interno dei quali ancor oggi è custodito il borgo in cui spicca, nella parte più antica, la struttura fortificata del Masso Leopoldino. Si lascia Sorano percorrendo in direzione est la SP 4 Pitigliano - Santa Fiora. Attraversato il ponte sul fiume Lente, si percorre la prima salita con pendenze che vanno dal 5 al 9%. Al km 7 è ben visibile anche dalla strada una cava di tufo, elemento predominante di tutta l’edilizia della zona. Dalla cava la strada inizia a spianare e prosegue per circa 6 km lungo un altopiano tufaceo che si mantiene a circa 470 mt di quota. Al km 13,900 si consiglia di lasciare la provinciale e di concedersi una sosta per visitare Montorio. All'interno del borgo, sorto in epoca medievale come rocca Aldobrandesca, si trova un cortile in cui è ancora presente il pozzo che in passato fungeva da cisterna. Dopo la breve pausa si prosegue sulla SP 4 fino al ponte sul torrente Stridolone, poco dopo si lascia la provinciale (km 16,2) e si oltrepassa di nuovo il torrente, questa volta su uno scivolo sommergibile, per risalire fino al km 21,9 passando dal suggestivo borgo di Castell’Ottieri. Si prosegue incrociando la SP 97 San Valentino, che risaliamo, girando a destra, per 400 mt, fino ad incrociare la SP 99 di Montevitozzo. La traccia piega poi a destra, seguendo la SP 99, fino a loc. Elmo, (km 24,71) e prosegue sulla SP 34 Selvena. In questo tratto sono presenti molti punti panoramici sulla valle. Al km 27,40 si lascia la SP 34 per girare a sinistra sulla SP 145 Montebuono in direzione Grotte Cavalieri. La strada scende in picchiata con una discreta pendenza ed è obbligatorio tenere di vista il manto stradale, che presenta qualche imperfezione. Al km 32,47 la svolta decisiva di questo itinerario: la SP 145 incrocia la traccia della RET via Clodia, l’antica via consolare che congiungeva Roma con Roselle e che, in questo caso, coincide anche con un tratto del percorso Vetta-Mare, un itinerario escursionistico dedicato al trekking e alla mountain bike che va dalla Vetta del Monte Amiata alle spiagge della Costa d’Argento e del Monte Argentario. Si entra così nell'unico tratto sterrato del percorso, che sfocia nella via del Cavone, una delle vie cave di epoca etrusca più suggestive e facilmente percorribili. La via cava si sviluppa per 500 mt, per poi uscire sulla SP 22 nei pressi dell’ingresso del Parco Archeologico Città del Tufo (km 35,2) i cui tesori meritano certamente una visita. Dopo soli 2 km si lascia di nuovo la provinciale per salire a Sovana, centro di cultura millenaria stracolmo di storia dove potremo concederci una sosta ristoratrice. Si prosegue sulla SP 22 fino al km 39 per deviare, in direzione Pitigliano, sulla SP 46 Pian della Madonna. Poco prima del bivio, sulla sinistra, si segnala la presenza di un curioso masso noto come “la mano di Orlando. Secondo la leggenda il cavaliere, chiamato da Carlo Magno per tentare di conquistare Sovana, preso dallo sconforto si fermò a pregare vicino a un masso: nell'intensità della preghiera Orlando strinse il masso così forte da imprimergli le sembianze della sua mano. Si continua scendendo veloci sulla SP 46, fin sotto lo sperone tufaceo su cui sorge Pitigliano, uno dei borghi più belli e contesi d’Italia, come testimoniano i numerosi monumenti e palazzi storici tra i quali spicca la Fortezza Orsini. A Pitigliano (km 44,30) ritroviamo la SP 4 Santa Fiora, che ci condurrà nuovamente a Sorano transitando dalle omonime terme. Conosciuta fin dal Medioevo, la sorgente termale, esiste grazie all'azione del campo geotermico del Monte Amiata, che qui si palesa con risorgive che raggiungo i 37,5 °C. Dalle terme si prosegue sulla provinciale in direzione Sorano, che raggiungeremo dopo soli 3 km.

Note (aggiornamento 06/01/2019)

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(1) Le Vie Cave sono antiche vie di comunicazione etrusche scavate nella roccia tufacea. Si estendono in tutta la zona della Civiltà del Tufo formando una rete sentieristica percorribile, in alcuni tratti, anche in mountain bike. L’associazione I Custodi delle Vie Cave è nata con lo scopo di mantenere fruibili gli itinerari ed accompagnare i turisti nelle visite guidate, sia a piedi che in bicicletta. Offre la possibilità di noleggio bici mtb, anche a pedalata assistita.

(2) Vetta-Mare: per maggiori informazioni su questo itinerario

(3) Ulteriorni informazioni sulla rete museale del comprensorio del tufo


Altitudine minima
201 m
Distanza totale
50.2 km
Altitudine massima
577 m
Tempo totale
3h 18m 18s
Dislivello Totale
1343 m
Punti di interesse
0
Total Elevation Loss
1342 m
Punti del percorso
937
Velocita' massima
20.4 m/s
Indicazioni stradali
0
Velocità media
4.22 m/s
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