Grosseto - emergenza sicurezza su Viale della Repubblica

Parlo non come uomo "della" strada ma uomo "sulla" strada, come ciclista urbano da 23 anni a Grosseto, che si vede costretto spessissime volte a schivare fratture sull'asfalto, buche, improvvisi tombini sia sotto che sopra il livello del manto stradale ma soprattutto la scarsa civiltà di chi guida mezzi di tutti i tipi. Sicuramente c'è poca educazione stradale e quindi rispetto dell'altro: quando vedo alla guida di un'auto una persona che non solo impugna un pezzo di schiacciata, ma contemporaneamente con l'altra mano telefona mi viene da chiedere con quale altra mano sta guidando... qual è la sua attenzione?  (continua a fondo pagina)

la bici bianca presso il Parco Sandro Pertini

Inizia con queste parole l'accorata lettera al quotidiano Il Tirreno del nostro socio Carlo Ronconi, una testimonianza preoccupante visto che tratta, ancora una volta, dell'assoluta mancanza del rispetto delle più elementari regole della strada da parte di nostri concittadini, ma anche di situazioni oggettivamente pericolose, in particolar modo per ciclistici e pedoni, dovute a infrastrutture inadeguate e degradate. 

Testimonianza che diventa tragica, se si pensa riferita ad una zona della nostra città, nei pressi del Parco Sandro Pertini, dove in passato diverse persone sono state travolte da veicoli mentre erano a piedi o in bicicletta. 

Era la mattina del 9 agosto 2013 quando all'intersezione della pista ciclabile tra viale della Repubblica e Via Arcidosso, veniva investito e ucciso Pietro Magagnini, alla cui memoria oggi è dedicato l'itinerario ciclopedonale che dalla stazione porta al Parco della Maremma. Da allora, via della Repubblica e via Cimabue sono state oggetto di alcuni interventi di moderazione della velocità, al fine di tentare di diminuire il pericolo con cui si affronta la grande rotatoria con via Cimabue, dove appunto si intersecano anche altre vie laterali, come via Arcidosso, dove corrono le due corsie ciclabili che dovrebbero garantire un minimo di sicurezza per i ciclisti diretti sulla pista ciclopedonale di Marina di Grosseto. Sicurezza per i ciclisti – commenta Angelo Fedi presidente di FIAB Grosseto, che nemmeno i cordoli di separazione tra le corsie ciclabili e la carreggiata sono riusciti a migliorare, vuoi per il loro stesso posizionamento, troppo angusto per poter essere percorso con sicurezza in bicicletta, vuoi per il fatto che a volte sono pure sconnessi e comunque l'attraversamento delle due carreggiate di via della Repubblica rimane totalmente scoperto. Impegnandolo in bicicletta ci si trova completamente in balia del traffico in mancanza, di un'isola centrale che agevoli l'immissione sulla seconda corsia, o adeguata configurazione della carreggiata che costringa i veicoli a rallentare la velocità. 

Ecco quindi, conclude Fedi, che non è più nemmeno necessario il monitoraggio proposto nell'articolo dall'assessore Riccardo Megale e anzi, confidiamo sulla sua sensibilità sul tema ciclabilità, per dare seguito ad azioni immediate che portino alla definitiva messa in sicurezza per ciclisti e pedoni di questo tratto di strada. Ultimamente anche il Codice della Strada è cambiato per venire incontro alla sicurezza di ciclisti e pedoni, mezzi normativi ed economici non mancano.

La nostra comunità non può permettersi di perdere altre vite umane sulla strada, tanto meno su quella strada! è il momento di agire.

rotatoria tra via della Repubblica e via Cimabue

(Dal primo paragrafo)
A questo si somma il fatto di una non facile sorveglianza dei divieti e limiti di velocità da parte chi dovrebbe. Ma le modalità per farlo ora non mi pare che manchino. Abito in un quadrilatero che potrei definire talvolta una sorta di riscaldamento per gare di Formula 1: Via Andrea del Sarto viale della Repubblica via De Nicola via Einaudi ...per non parlare del chilometro lanciato verso la nuova propaggine del Casalone ed Aurelia Antica. Piccoli tentativi sono stati fatti, con dissuasori e riduzione del limite di velocità a 40 km orari, sul viale della Repubblica (dopo i funesti eventi di alcuni anni fa che avevano visto la morte i due ciclisti) ma di deterrenti veri e propri, quali videocamere di sorveglianza con rilevatori di velocità per colpire i trasgressori nemmeno l'ombra. Anni fa fu fatto un tentativo con un autovelox su via Andrea Sarto, per un breve periodo prima della costruzione della rotatoria di via della Repubblica, ma posso assicurarvi che se in questo momento fosse attivo un dispositivo atto a rilevare la velocità, solo due macchine su 10 sarebbero in regola con una velocità di 50 all'ora: per tutte le altre si sfiorano i 100 ! Ora la nostra città che si sta dotando in maniera massiccia di nuovi pedoni velocizzati con monopattini silenziosi, quasi invisibili, che stentano a stare in piedi tra buche e dossi e che, come città in pianura, si presta ad una viabilità ciclabile di eccellenza, si meriterebbe più attenzione ad un certo tipo di scelta perché è una città a misura di uomo e donna! Arrischiarsi tutti i giorni di perderla vita per la distrazione o la fretta degli altri se non c'è chi tutela i più deboli diventa sempre più precario e difficile, ma soprattutto ingiusto.

Carlo Ronconi

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